Incontro con il dott. Gian Guido Vecchi, Vaticanista del Corriere della Sera
Scrivere sulla Chiesa nel giornale più diffuso d'Italia
“Prendere il timone durante la tempesta”
Un buon giornalista è colui che guida i lettori verso la verità
ROMA (28.10.2009) – Mercoledì 28 ottobre, la Facoltà di Comunicazione ha ospitato per i consueti incontri con professionisti, il dott. Gian Guido Vecchi, vaticanista del Corriere della Sera, che ha seguito da vicino gli eventi della morte e dei funerali di Giovanni Paolo II. Vecchi lavora per un quotidiano laico e, come lui ha raccontato, vive la sfida di “informare sugli affari che riguardano la Chiesa a un pubblico secolare”.
Oggi, ha sottolineato l’ospite,“il mondo secolare ritiene la Chiesa una entità controversa” che necessita quindi di essere “difesa”. In questo contesto, il compito dei giornalisti è quello di “aiutare i loro lettori a comprendere la verità sull’Istituzione, presentando i giusti fatti e aderendo a rigorosi standard giornalistici”.
Nel corso dell’incontro, il dott. Vecchi si è concentrato anche sulla necessità per i giornalisti cattolici di guidare l’opinione pubblica secolare mediante l’esposizione dei fatti. Un compito oggigiorno “importantissimo”, attesa la proliferazione dei mezzi di comunicazione, che hanno “la potenza di disseminare informazione con grande velocità e rinforzare l’opinione pubblica con grandi numeri”. Poiché l’opinione pubblica viene forgiata da questo flusso immediato di informazioni prima ancora che esca in edicola un quotidiano, il compito della stampa diventa “non più quello di raccontare”, ma di “approfondire la conoscenza dei fatti”. Un bravo giornalista, ha aggiunto il vaticanista, “non solo fornisce la giusta informazione, ma rende al contempo un ‘servizio di opinione’, guidando i lettori verso la verità”.
Il dott. Vecchi si è infine soffermato sulla recente questione degli Anglicani che entrano in piena comunione con la Chiesa Cattolica. A questo riguardo ha mostrato come “fanno più notizia paradossalmente le questioni controverse rispetto ad elementi positivi”. Infatti, nel caso specifico “si è perso tempo a parlare della questione del celibato sacerdotale, sorvolando sull’aspetto più importante della soluzione del conflitto interconfessionale tra cattolici ed anglicani”. Tuttavia, la responsabilità di un bravo giornalista rimane quella di “prendere il timone durante la tempesta”.
di Ann Doroty Schneible